In epoca preromana, il territorio dell’antica Tiati era caratterizzato dalla presenza di una serie di luoghi di culto, la cui esistenza è documentata da resti architettonici e offerte votive.
Tra i luoghi di culto attestati a Tiati, l’edificio scavato nel 1985 in località Mezzana-Tratturo, sotto la direzione di Marina Mazzei, direttore archeologo del Centro Operativo per l’Archeologia della Daunia, presenta una forma rettangolare, preceduto da un vestibolo d’ingresso con colonna centrale e due semicolonne sulla fronte. Le fondazioni dell’edificio erano in ciottoli e tegole (in corrispondenza degli angoli) mentre l’alzato era in materiale deperibile. La copertura a doppio spiovente con tegole e coppi, era decorata con antefisse del tipo ‘etrusco-campano’ riferibili al V secolo a.C. (prima fase di vita dell’edificio). Sono state recuperate anche antefisse pentagonali, riferibili ad una diversa fase di vita del monumento (IV secolo a.C.), durante il quale fu installato nello spazio antistante l’edificio un mosaico di ciottoli fluviali disposti in modo da creare un motivo a rombi consecutivi.
Foto di archivio Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province BAT e Foggia. Ai ringrazia Vito Soldani e Massimo Marchesino per la cordiale e gentile collaborazione.